Il mestiere del genitore è il mestiere più difficile e splendido del mondo dice Stephen Littleword. La genitorialità è infatti il frutto di un processo in cui si articolano dimensioni individuali, relazionali e sociali. Dal punto di vista psicologico, infatti, ha radici profonde legate alla storia personale dei genitori, a quella della coppia e alle caratteristiche peculiari del bambino.
La genitorialità, non è riconducibile alla pura funzione biologica del dare alla vita: essa consiste in primo luogo nel costruire e nel mantenere uno “spazio mentale” per il figlio, anzi per quel figlio, con i suoi specifici bisogni e le sue particolari risorse e nel trasmettere in modo creativo e costruttivo l’eredità trasmessa dalla famiglie di origine.
La chiave di volta di questa complessa realtà è costituita dalla coppia che dapprima condivide il sogno di un figlio e nel tempo è chiamata a fare spazio al figlio reale, in quanto essere unico al di là delle attese che i genitori inevitabilmente proiettano sui figli. È proprio questo il compito maggiormente difficile.
Nella mia esperienza professionale, in sede di consultazione con le coppie e i genitori è emerso che ci sono dei momenti/temi che risultano più difficili da affrontare di altri come il comunicare la propria separazione ai figli, il gestire i conflitti con i figli adolescenti, mantenere l’equilibrio tra l’essere coppia e l’essere genitori.
In questi casi se i genitori, la famiglia, alcuni membri o anche solo uno di essi si trova in difficoltà, fatica a riorganizzarsi, sente di non riuscire a far fronte al momento critico, non trova le risorse sufficienti e ha paura di rimanere in una situazione di stallo può chiedere un aiuto specialistico.
Grazie alla mia formazione come psicologa e psicoterapeuta sostengo e accompagno i genitori (in coppia e single) nel leggere e comprendere quello che avviene in famiglia al fine di scoprire le risorse e le potenzialità presenti per superare i disagi che la famiglia o i figli stanno attraversando.