Le difficoltà nell’addormentamento e i frequenti risvegli notturni caratterizzano il 30% dei bambini nei primi 3 anni di vita e il 15% dopo i 3 anni. Questi possono essere dovuti a cause organiche (reflusso, coliche, dentizione, tonsillite, male all’orecchio etc.) ma nella maggior parte dei casi la causa è dovuta alla difficoltà nel trovare modalità auto consolatorie per “lasciarsi andare/rilassarsi” nell’addormentamento e a legare tra loro le diverse fasi del sonno durante i risvegli.
L’organizzazione e la struttura del sonno cambia, a livello neurologico, nei primi mesi e anni del bambino così come cambia il bambino crescendo e interagendo sempre più con l’ambiente. Questo porta a motivazioni diverse che intervengono, nelle diverse fasi di sviluppo, rispetto alle difficoltà che il bambino ha nel gestire il sonno.
Quando una difficoltà legata al sonno diventa un problema del sonno?
Quando il bambino per primo non riesce a vivere il sonno come “uno stato, un momento di riposo e di sospensione del rapporto e contatto con l’ambiente chi ne fa parte” e non riuscendo a trovare modalità auto consolatorie segnala molto esplicitamente la sua difficoltà non riuscendo ad addormentarsi, se non dopo un ora, e richiede la rassicurazione e la presenza del genitore durante tutti i risvegli notturni, senza la quale non riesce a riaddormentarsi.
Come può intervenire il genitore nelle difficoltà legate al sonno del suo bambino?
Il genitore ha un ruolo determinante nell’osservare il bambino e scoprire il canale preferenziale attraverso cui trova rassicurazione e insegnargli e aiutarlo ad utilizzarlo nei momenti in cui si trova in difficoltà nel lasciarsi andare e nel riaddormentarsi. Il bambino ha bisogno di essere indirizzato da chi vive con lui, come in tutte le altre sfide della vita, nel trovare le modalità e il canale per gestire le sue frustrazioni e fatiche come è quella di strutturare la propria organizzazione tra veglia e sonno.
Conoscere i propri bambini e accompagnarli nel piacevole e rilassante mondo del sonno è un’esperienza che mette le radici per affrontare tutte le esperienze future che rappresentano la chioma dell’albero della vita.